mercoledì 18 novembre 2009

Violenze sulle donne: servono azioni concrete



“Il 25 Novembre è una giornata simbolo per riflettere insieme sulla situazione che, ancora oggi, tante donne vivono quotidianamente. La violenza, la sopraffazione, la paura sono componenti di un mix drammatico che va una volta per tutte smantellato, per concedere alle troppe vittime una nuova vita, una vita degna di essere definita tale. Per questo dalla Giornata Mondiale contro la violenza si deve innalzare un monito forte e costante: basta con i maltrattamenti e gli abusi.




Perché non si ripetano storie drammatiche, consumate tra le mura domestiche, ai bordi delle strade, ovunque.

Forte l’azione della Provincia di Lecce, negli anni scorsi, contro la violenza, l’abuso e anche contro la tratta, il fenomeno che abbraccia tutti questi reati e vi aggiunge la schiavitù. Su questo tema la Provincia ha saputo combattere con azioni civili e penali, a partire dalla denuncia contro le organizzazioni criminali spesso internazionali, fino alla costituzione di parte civile nei tribunali d’Italia, per arrivare all’obiettivo vero: il recupero e il reintegro nella vita civile delle donne abusate, maltrattate, violentate e ridotte in schiavitù. 800 le donne salvate, un numero impressionante. Tra di loro ragazze che hanno subìto anche il problema della Bossi-Fini con il rischio di essere mandate in patria ed essere lapidate nei casi in cui non erano provviste di permessi di soggiorno. Intenso il lavoro compiuto con la Procura, la Questura e le altre forze dell’ordine. Forse troppo silenzioso ma discreto per consentire il rispetto della vita personale delle vittime che di “visibilità” avevano già sofferto troppo sul marciapiede e nelle “case”. Contro questa violenza non bisogna stancarsi di combattere e la lotta deve essere dura e al contempo utile alle vittime. E c’è ancora tanto da fare! Stavamo lavorando a un patto internazionale tra istituzioni, Procure e forze dell’ordine per sgominare organizzazioni criminali che si procurano per il tramite della tratta, alimentata da violenze fisiche e psicologiche e condita da povertà e incultura, un business di milioni e milioni di euro. Lo facevamo tramite il progetto Libera e altri progetti europei che oggi l’amministrazione provinciale di destra sta fortemente ridimensionando, riducendo le ore lavorative del personale e togliendo così vigore ad un’azione che negli anni ci ha reso leader in Europa. Stiamo parlando del salento che emergeva per la battaglia della legalità contro gli stereotipi che la vedrebbero ancora come terra della scu. Con questo allarme mi auguro che vengano ripristinate le risorse per combattere la tratta e si continui con azioni concrete a lottare contro la violenza sulle donne. E ciò perché la Provincia di Lecce oggi non sembri solo impegnata ad accompagnarsi a tronisti per combattere la violenza contro le donne come giustamente lamentato dall’Udi. E perché alla fine non si trascuri, riducendo tutto a spettacolo e a giochi sotto le telecamere, l’immensa attività che si deve continuare a compiere nel silenzio con coraggio e fatti concreti”.

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DONNE MALTRATTATE